La nostra cronaca, in occasione del 135° anniversario La mostra, commissionata per commemorare il 50° anniversario della morte della fondatrice Sophie Ploner, offre un’affascinante visione della storia di Merano da prima della Prima Guerra Mondiale fino ai giorni nostri. In questo resoconto dettagliato, la cronaca ripercorre lo sviluppo della città da capitale del Principato del Tirolo a città termale globale, riflettendo lo splendore della Belle Époque.
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La cronaca racconta la storia della fondatrice Sophie Ploner, figlia di un funzionario pubblico di Brno, e fa luce sulla sua vita movimentata a Merano. Il suo lascito e il suo testamento hanno gettato le basi per l’istituzione della Fondazione Sophie Ploner. La cronaca ci conduce attraverso le problematiche sociali dell’epoca, facendo luce sul lato oscuro della cosmopolita città termale e discutendo la necessità di fondazioni per i cittadini svantaggiati.
I fiduciari di alto profilo, tra cui personalità rinomate come Josef Schreiber, Gustav Pröll e Oskar von Redwitz, hanno contribuito a rendere attiva la fondazione. La cronaca racconta gli intensi sforzi per raccogliere fondi per il centro d’asilo e documenta il notevole sostegno ricevuto da tutto il mondo.
La costruzione della Villa della Fondazione Sophie Ploner da parte della società Musch & Lun, la sua struttura borghese e la sua breve vita come pensione femminile vengono trattati, così come le sfide dopo la fine di un’epoca e il difficile nuovo inizio. La cronaca fa luce sull’influenza degli sconvolgimenti politici, soprattutto durante le dittature, sulla fondazione e sul suo ruolo durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il trasferimento nella città di Merano e la rinascita della Fondazione Ploner nel dopoguerra sono parte integrante della narrazione, così come la continuazione della missione sociale con un’attenzione particolare all’istruzione e al sostegno degli ex assistenti. La cronaca si conclude con uno sguardo al presente, alla ristrutturazione dell’edificio della fondazione e alle attività attuali della Fondazione Sophie Ploner, che continua a impegnarsi per l’eredità della sua fondatrice.